Diario del Curatore: puntata n. 2 - Richiesta di accesso ai dati del de cuius presso Poste Italiane S.p.A.: il rifiuto dell’ente e la tutela del curatore
2 ott 2025
Fatti
Nel corso della gestione di una procedura di eredità giacente aperta con decreto del Tribunale di Milano del 10 gennaio 2024, relativa al patrimonio del sig. G.M., deceduto in data 15 dicembre 2023, il curatore nominato – avv. Martina Rinaldi – si è attivata per ottenere informazioni sui rapporti bancari e postali eventualmente intestati al defunto presso Poste Italiane S.p.A..
La richiesta, inoltrata a mezzo PEC in data 25 gennaio 2024, era corredata da:
copia del decreto di nomina;
copia del documento d’identità del curatore;
indicazione puntuale del nominativo del de cuius, codice fiscale, data e luogo di morte;
esplicita menzione dell’art. 2-terdecies del d.lgs. 196/2003 (Codice Privacy) e dell’art. 15 GDPR;
richiesta di accesso ex art. 492-bis c.p.c., in qualità di curatore dell’eredità giacente.
A tale istanza, Poste Italiane ha risposto con comunicazione generica, richiedendo:
che la curatrice si presentasse fisicamente presso una filiale dell’ente, munita di apposita delega rilasciata dal giudice tutelare (non prevista per legge);
il versamento anticipato di € 35,00 per “spese di elaborazione” dei dati richiesti;
l’indicazione della specifica tipologia di prodotti o conti oggetto della richiesta (conto BancoPosta, libretto, Buoni Fruttiferi, ecc.).
Analisi giuridica
Il comportamento tenuto da Poste Italiane S.p.A. è in contrasto con la normativa vigente in materia di protezione dei dati personali, sia nazionale che sovranazionale.
1. Violazione dell’art. 2-terdecies del Codice Privacy
L’art. 2-terdecies del D.lgs. 196/2003 – introdotto in attuazione del GDPR – stabilisce che:
“I diritti di cui agli articoli da 15 a 22 del Regolamento (UE) 2016/679 relativi ai dati personali concernenti le persone decedute possono essere esercitati da chi ha un interesse proprio, o agisce a tutela dell'interessato, come suo mandatario, o per ragioni familiari meritevoli di protezione.”
Tale norma si applica espressamente ai curatori dell’eredità giacente, i quali agiscono in forza di provvedimento giudiziale, in sostituzione dei chiamati all’eredità e con la funzione di conservazione del patrimonio del de cuius.
2. Violazione dell’art. 15 GDPR (Diritto di accesso ai dati personali)
Ai sensi dell’art. 15 del Regolamento (UE) 2016/679 (GDPR), ogni interessato ha il diritto di ottenere dal titolare del trattamento la conferma che sia o meno in corso un trattamento di dati personali che lo riguardano e, in tal caso, di accedervi gratuitamente.
“L'accesso ai dati deve essere garantito senza oneri a carico dell’interessato, salvo i costi strettamente necessari nei casi di richieste manifestamente infondate o eccessive.”
Nel caso di specie, l’esercizio legittimo del diritto di accesso da parte del curatore dell’eredità giacente non può essere subordinato:
né a un pagamento economico preventivo non giustificato da circostanze eccezionali;
né a presenza fisica in filiale, ostativa all'efficace esercizio del diritto nei termini e modi previsti.
Indicazioni operative
Si suggerisce, in casi analoghi, di:
Riformulare la richiesta di accesso indirizzandola direttamente al Data Protection Officer (DPO) di Poste Italiane S.p.A., disponibile all’indirizzo email pubblicato sul sito ufficiale dell’ente, richiamando:
la qualifica di curatore giacente;
l’art. 2-terdecies del Codice Privacy;
l’art. 15 GDPR;
il principio di gratuità e di proporzionalità nella gestione delle istanze.
In caso di mancata risposta entro 30 giorni, oppure in caso di diniego motivato illegittimo o ostacoli ingiustificati, il curatore potrà:
presentare formale reclamo al Garante per la Protezione dei Dati Personali, ai sensi dell’art. 77 GDPR;
oppure agire in via giudiziaria ex art. 79 GDPR dinanzi all’autorità giudiziaria ordinaria.
Conclusioni
Il comportamento di Poste Italiane risulta lesivo dei diritti del curatore e della funzione pubblicistica della curatela di eredità giacente, finalizzata alla ricostruzione del compendio ereditario. Il diritto di accesso ai dati personali del de cuius, riconosciuto dal diritto interno e unionale, non può essere subordinato ad adempimenti arbitrari o ad oneri economici sproporzionati.
È auspicabile che l’intervento dell’Autorità Garante chiarisca definitivamente la portata dei diritti dei curatori, anche nei confronti di soggetti pubblici o para-pubblici quali Poste Italiane.
📌 Questo caso è stato redatto per fini informativi e divulgativi da pubblicare su una piattaforma specializzata in diritto delle successioni ed eredità giacente. Eventuali riferimenti a persone e situazioni sono frutto di ricostruzione ipotetica e conforme a normativa vigente



