Il Curatore dell’eredità giacente può accettare l’eredità?
8 set 2025
Se il curatore possa accettare l’eredità lasciata al de cuius (morto prima di poter accettare) da un soggetto che lo aveva indicato come erede (o che era l’unico erede legittimo) è una questione complessa. In questo caso, al chiamato defunto, subentrerebbe, quale “chiamato” l’eredità giacente. Non vi è invero un orientamento consolidato.
Chi propende per la risposta negativa sostiene che, non solo l’esercizio dell’azione di petizione di eredità spetta solo all’erede e non al chiamato (dunque, all’eredità giacente), ma altresì che non è possibile stabilire se il de cuius chiamato all’eredità avrebbe effettivamente accettato. Acconsentire all’azione da parte del curatore vorrebbe dire conferirgli la possibilità di assumere la qualità di erede che, però, non gli spetta.
Chi propende per una risposta positiva ritiene, invece, che l’accettazione da parte del curatore sarebbe accoglibile purché effettuata con beneficio d’inventario e, ovviamente, previa autorizzazione del giudice (in tal caso il curatore dovrebbe compiere nei termini stabiliti dalla legge tutte le attività richieste per l’accettazione con beneficio d’inventario). Anzi, l’accettazione del curatore dovrebbe essere obbligatoria in quanto una eventuale rinuncia costituirebbe un’alienazione del tutto gratuita e, come tale, atta a pregiudicare le aspettative comprese nel patrimonio dell’eredità giacente. Tale considerazione non può, tuttavia, essere condivisa in quanto non sempre l’accettazione di un’eredità può costituire un vantaggio.



